Analisi del testo STORIOGRAFICO

 

Decisioni del Concilio di Trento

 

A

       

 

I decreti e i canoni che troviamo scritti nel documento n. 113 a pag. 455 furono pronunciati e approvati dai padri conciliari che parteciparono al CONCILIO DI TRENTO aperto da papa Paolo III nel 1545 e chiuso, dopo numerose interruzioni, nel 1563.

 

In questo arco di tempo i partecipanti, che nelle ultime sessioni erano circa 255 tra vescovi, abati e cardinali, cercano di chiudere il periodo di incertezze e controversie teologiche nate con la riforma luterana (1517) ribadendo le posizioni della Chiesa cattolica  contro le dottrine dei protestanti.

 

 In un primo momento, però, si tentò un avvicinamento e un accordo con i seguaci di Lutero e Calvino, invitando all’assemblea alcuni principi tedeschi (che avevano aderito alla riforma protestante) e stabilendo la sede del Concilio a Trento, città italiana ai confini dell'Impero (e non del Papato) retta da un principe-Vescovo.

 

 La trattativa però fallì. C’erano, infatti, differenze di vedute riguardo alle motivazioni e agli scopi del Concilio, infatti: Carlo V auspicava la ricomposizione dello scisma protestante per accrescere il potere imperiale, il papato si prefiggeva un chiarimento in materia di dogmi e di dottrina, i riformati volevano minare l'autorità del papa stesso.

Non fu pertanto possibile risolvere il problema dell'accordo con la religione riformata.

 

 Ciononostante, durante il Concilio vennero stilati 16 decreti dogmatici su vari aspetti della religione cattolica e si affrontarono argomenti fondamentali tra cui i sacramenti, il canone della Bibbia, la giustificazione, la riforma cattolica e naturalmente il Protestantesimo.


 

 

B

 

B1. Già dalla prima lettura ho potuto cogliere l’importanza di queste poche, ma densissime, righe.

Non è difficile capire il significato globale del testo, la sintassi, infatti, è semplice, in quanto il periodo è formato da coordinate poste una accanto all’altra. La chiarezza del testo riflette la chiarezza e la stabilità con cui vengono riaffermati una volta per tutte i dogmi di fede. Quel “SIA ANATEMA” alla fine di ogni canone non ammette obbiezioni e zittisce con durezza ogni tipo di polemica.

 

B2. Il testo riporta i canoni  e i decreti scritti durante il Concilio. Si tratta quindi di una testimonianza coeva.

 

B3.  Ho trovato parecchi “termini sorprendenti”. Di alcuni conoscevo il significato, ma non lo avevo mai approfondito: libero arbitrio ( p. 454 canone 4-5); anatema (p. 454 alla fine di ogni canone); grazia (p. 454 cap. 17-32); Santo Sinodo (p. 454 col.3 r. 10-11 e p. 455 col.2 r.9) ; speculazione (p.455 col.1 r.6) ed eretici (p.455 ultima colonna r. 13).

 

B4.

LIBERO ARBITRO

Io ho sempre dato a questo termine un significato molto generico: “libertà di scegliere”. Rileggendo il mio testo di filosofia e il mio vecchio libro di storia ho capito cosa vogliono intendere i padri conciliari usando questa parola.

  • Concezione luterana e calvinista

Il libero arbitrio è un nome senza contenuto, infatti non esiste più dopo il peccato originale, perché la realtà è già predeterminata. Le azioni e le scelte dell’uomo perdono valore perché essi sono già stati predestinati o alla salvezza o alla dannazione.

  •  Sant’Agostino

Il libero arbitrio è la semplice capacità di scegliere tra il bene e il male. Esso  è diverso dalla libertà, che è invece la volontà effettiva di realizzare queste scelte.

  • Erasmo da Rotterdam:

Il libero arbitrio <<… è potere della volontà umana in virtù del quale l’uomo può sia applicarsi a tutto ciò che lo conduce all’eterna salvezza, sia, al contrario, allontanarsene.» (De libero arbitrio).

  • Dizionario

Il libero arbitrio  è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte.

  • Tommaso d’Aquino

Il libero arbitrio è la facoltà di conoscere e scegliere il bene e il male. Dio, infatti, non si sostituisce all’opera delle sue creature alle quali ha conferito la facoltà di conoscere mediante i concetti. (Pag.616 primo volume)

 

ANATEMA

Questa parola ha assunto diversi significati a seconda della cultura e del periodo storico.

  • Concezione greca  e romana

 L’anatema era un sacrificio (oggetto inanimato o animale) offerto ad una divinità a titolo di espiazione e diventava in qualche modo separato e maledetto.

L’ anatema è ciò che non bisogna toccare, ciò che è maledetto da Dio (significato vicino a quello della parola “tabù”).

  • Ambito ecclesiale

 Termine ormai in disuso che indica una maledizione, più potente della scomunica, contro eretici e dissidenti.

 

 

 

GRAZIA

Nel testo viene sottinteso l’aggettivo “divina”, infatti, si vuole intendere la grazia che viene da Dio.

Anche se il significato può essere simile, il valore di essa cambia a seconda della corrente di pensiero.

·          Sant’Agostino

La grazia è il fondamento della libertà umana, perché solo con la grazia l'uomo diventa capace di dare attuazione alle proprie scelte morali.

·         Lutero e Calvino ( si rifanno teoria di Agostino alterandola un poco)

La grazia è la  misericordia di Dio che salva i predestinati.

·         Tommaso d’Aquino

La grazia è ciò che Dio aggiunge alla natura umana e la completa: <<La grazia non toglie la natura umana, ma la perfeziona>>.

 

SPECULAZIONE

Il termine nel testo assume un valore puramente negativo. In questo caso può essere anche sinonimo di “imbroglio” o“ambiguità”. Cercando su altre fonti invece ho trovato significati della stessa parola completamente differenti, ma comunque interessanti da conoscere.

  • Dizionario

 La speculazione è l'attività dell'operatore che entra sul mercato nel momento presente, assumendo posizioni il cui esito, positivo o negativo, dipenderà dal verificarsi o meno di eventi aleatori su cui egli ha formulato delle aspettative.

  • Filosofia

 La speculazione indica l'attività di indagine filosofica. Il termine viene utilizzato oggi in ambito filosofico con l'accezione di teorizzare senza una solida base fattuale.

 

ERETICI

Ho scoperto le varie sfaccettature nascoste dietro il noto significato della parola, quindi ho deciso di aggiungerla tra i termini sorprendenti.

  • Ambito religioso

Gli eretici sono  coloro che accettano solo in parte la dottrina “ortodossa”, rimanendo in disaccordo su altre parti e pretendendo che il resto della comunità li segua.

Gli eretici sono coloro che scelgono e  che sono  in grado di valutare più opzioni prima di posarsi su una. Originariamente, infatti, questa parola non aveva alcuna caratteristica denigratoria.

 

SANTO SINODO

Per me “SINODO” è un termine degno di nota, non solo perché raro, ma anche per il duplice significato che ha, se accostato all’aggettivo “santo”.

  • Ambito religioso (Chiesa Cattolica)

 Il sinodo è una riunione di rappresentanti delle diverse chiese locali, per raggiungere un consenso attorno a un argomento di fede o per prendere decisioni di natura pastorale.

  • Dizionario

La parola  “sinodo” deriva dal greco synodos, composto dalla particella syn (che significa"insieme") e dal sostantivo odòs (che significa"cammino").

  • Ambito storico

Il Santo Sinodo è un’istituzione creata da Pietro I di Russia nel 1721 e assunse il ruolo di massima autorità dottrinale e amministrativa della Chiesa cristiana ortodossa di Russia.

 

 

 


C

 

C1

C1.1-2   Ho diviso il testo in paragrafi attribuendo ad ognuno un titolo che ne racchiude il contenuto.

  1. Il libero arbitrio ( col. 1, canone 4-5)
  2. La grazia e la giustificazione ( col .1, canone 17-32)
  3. Il sacrificio dell’Eucarestia ( col.2, canone 1-3-4)
  4. La santa messa (col.2-3, canone 5-6-7-9)
  5. Il dogma del Purgatorio (col.3, r.16-32)
  6. La predicazione al popolo (col 3, r.17 - col.4, r.6)
  7. Il potere e la responsabilità della chiesa (col 4 r.7 – col.6 r.2)
  8. Moderazione per le indulgenze (col.6 r.2- fine).

  

C1.3      Le parole-chiave che snodano il ragionamento e racchiudono in sé i temi portanti del testo sono:

1. sia anatema,

2. potere,

3. impostura / empietà,

4. Santo Sinodo,

5. eretici,

6. grazia,
7. messa,

8. purgatorio,

9. indulgenze.

 

C2

C2.1      Non ci sono narrazioni approfondite , aneddoti o ricostruzioni di fatti storici all’interno del testo, ma possiamo comunque trovare un accenno ad un passo dell’Antico Testamento, quando si parla del peccato di Adamo (col 1 canone 5) e al momento concernente le origini della Chiesa, quando essa ha ricevuto da Cristo stesso il potere di elargire le indulgenze. Il documento è ricco invece di descrizioni: ogni eresia viene condannata in ogni suo aspetto minimamente contrastante con la dottrina cattolica.

 

C2.2 Leggendo rapidamente il testo ho notato subito che mancano le congiunzioni “perché”, “poiché” “infatti”, “quindi” e molte altre, indispensabili per la costruzione di una spiegazione o di un’argomentazione.

In un primo momento avevo supposto che questo testo fosse del tutto privo di argomentazioni che motivassero, almeno in parte, le tesi appena affermate.

 Ho capito però, che le spiegazioni in questo testo non sono da cercarsi su un piano esplicito, ma sono tutte sottintese... quindi nascoste nella proposizione stessa.

Se il lettore si chiede il perché di un divieto o di una costrizione imposta dal Concilio attraverso questi canoni, la risposta è sotto i suoi occhi... Il dogma che la Chiesa vuole difendere , e quindi il motivo della sua determinazione, lo si trova trasformando la negazione in un a proposizione affermativa e viceversa.

 

Es. (canone 17)

<< Se qualcuno afferma che la grazia della giustificazione viene concessa solo ai predestinati alla vita, e che gli altri sono bensì chiamati, ma non ricevono la grazia, in quanto predestinati al male per divino volere: sia anatema (…) >>.

Domanda del lettore: Perché il Concilio considera tutto ciò ANATEMA?

Spiegazione: Perché la Chiesa dichiara che la grazia della giustificazione viene concessa a tutti, e non esistono persone predestinate e persone chiamate che non ricevano la grazia, in quanto predestinati al male per divino volere.

 

 

 

 

 

 

D

 

D1  .

  • ELEMENTI PROPRIAMENTE FATTUALI:

1.     Peccato d’Adamo

2.     Abusi all’interno della Chiesa

3.     Presenza dei testatori

4.     Suffrago per le anime del purgatorio.

 

  • ELEMENTI FATTUALI ELABORATI (ricavati dallo storico):

1.     La messa in latino

2.     La consacrazione detta a bassa voce

3.      Il vino mischiato all’acqua

4.     Somiglianza tra i canoni attuali e quelli del passato

5.     Esistenza  altri sacri concili prima di quello di Trento.

 

D2   

  • CAUSE

 La necessità di recuperare la dottrina cattolica, di riorganizzare e di ripristinare la vita morale- spirituale della Chiesa dopo le accuse e gli attacchi da parte delle due riforme protestanti (luterana e calvinista), di numerosi eretici e di gruppi pauperistici, determinarono l’indizione  del Concilio.

  • CONSEGUENZE

 Esso portò numerosi cambiamenti dal punto di vista istituzionale e disciplinare all’interno della Chiesa stessa, come l’obbligo di celibato per i sacerdoti, l’obbligo delle visite pastorali, l’abolizione del cumulo di benefici da parte dei sacerdoti e l’istituzione di parecchi seminari per la loro formazione.

Dal punto di vista teologico il Concilio ripristinò quasi tutti i dogmi precedenti alla riforma: la salvezza data sia dalla fede che dalle opere, la venerazione dei santi e della Madonna (che si fece più forte in questo periodo), la presenza viva di Dio nell’eucarestia,  l’esistenza del purgatorio, ecc...

  • VARIABILI

Un fatto importante, che però non posso classificare né tra le cause né tra le conseguenze, è il mancato confronto e dialogo con i rappresentanti dei vari gruppi protestanti durante il Concilio.

Nessuna delle due parti, infatti,  voleva rinunciare ai propri credo adattandosi a quelli proposti dall’altro.

 

 

D3   

 

  • CAUSALITA’ STORICA DIRETTA

 Ciò che scatenò il fenomeno chiamato “Controriforma cattolica” fu la riforma protestante di Martin Lutero che ebbe inizio ufficialmente nel 1517, quando il monaco affisse le sue 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittemberg.

 

  • CAUSUALITA’ STORICA INDIRETTA

 La risposta della Chiesa alla riforma di Lutero fu chiamata Controriforma, da non confondersi con la riforma cattolica. Essa prevedeva la costituzione del sant’uffizio, del tribunale d’inquisizione, dell’indice dei libri proibiti, del Concilio di Trento e  dei Gesuiti. Il Concilio è considerato una reazione tardiva rispetto alla riforma perche venne convocato circa 30 anni dopo.

 

 

 

 

 

D4  

  • USI LINGUISTICI

Nel testo ci sono molte parole tipiche del tempo ma che oggi possono essere sostituite da termini più moderni: impostura (= falsità), anatema, potestà (= potere), empietà, giustificazione (= rendere giusto), elemosine, opere pie, purgatorio.

  • VALORI

 Ricaviamo i valori implicitamente dal testo: obbedienza, caratteristica del vero fedele, devozione, pietà, moderazione, fede abbandonata, le opere buone come strumento di salvezza.

  • PREGIUDIZZI

L’ignoranza popolare, la prevalenza del latino sulla lingua parlata, autorità dei sacri concili, l’errore dei

protestanti.


 E

 

 

Cari padri conciliari,

prima di tutto vi voglio fare i miei complimenti.

Non è da tutti riconoscere che si sta sbagliando e riunirsi per cercare di sistemare le cose.

C’è bisogno di una certa umiltà e di coraggio... Voi, con il Concilio ne avete dimostrato parecchio.

 

Sicuramente ci sarà stato qualcuno che vedeva nel Concilio non un modo per far rinascere la Chiesa, ma solo un mezzo per riaffermare il suo corrotto potere politico...

Questo, però, non ha bloccato il rinnovamento da voi proposto!

In un’epoca di dubbi, incertezze e controversie teologiche siete riusciti a ristabilire un po’ di chiarezza all’interno di una Chiesa ormai divisa in mille “fazioni”!

 

Così facendo avete restituito all’uomo una parte della sua dignità !

Negando la dottrina della predestinazione, per esempio, avete nello stesso tempo riaffermato la responsabilità dell’uomo nei confronti di Dio e la sua libertà.

L’uomo non è più il burattino governato da altri che decidono su di lui e sulla sua sorte, ma è una  creatura al di sopra delle altre che, con le sue opere, ha la possibilità di accettare la volontà di Dio o di rifiutarla..

Belloooooooo! Mi entusiasma questa cosa!

 

Sapete... anche oggi, in un mondo in cui non si distingue il giusto dalla finzione, ci sarebbe bisogno di qualcuno che dicesse con chiarezza ciò che è veramente bene e ciò che è veramente male.

Io, infatti, come tanti altri giovani, mi sento confusa, stordita.

 

Molte volte è come se mi trovassi in mezzo a una rissa dove ogni litigante mi vuole tirare dalla sua parte cercando di convincermi che la sua è la giusta causa per cui combattere...

Mi vien voglia di gridare a tutti: << Basta!! State zitti! Voglio solo qualcuno che dica la verità!>>.

E quante volte mi sento trattata come quel “popolo poco istruito” descritto dal testo: troppo piccola per sapere, troppo ignorante per capire, troppo insignificante per ricevere una risposta alle mie domande.

 

A parer mio è questo il più grosso errore di voi padri conciliari: esservi limitati ad abolire o ad imporre dogmi senza darne una ragione chiara al popolo, prendendo come scusa la sua scarsa istruzione.

Permettetemi, quindi, di fare una piccola osservazione:

Se aveste avuto più fiducia in questa gente dotata di grande fede e vi foste fatti più vicini a loro, magari accettando di celebrare la messa in volgare, sareste stati più ascoltati, apprezzati... capiti.

 

Immagino comunque quanto impegno e lavoro ci sia dietro ai risultati che avete ottenuto, grazie ai quali avete contribuito a far crescere la Chiesa, che è bella viva e vera, anche perché zoppicante e umana...

 

Ancora grazie!

 

                                                                                                  Gioia Bonso

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