FREGUGLIA ELENA                                                                                                                 4^A Linguistico

 

Analisi documento storiografico 113d pagina 454 – Il concilio di Trento

 

A.

Questo testo è tratto da un libro che riporta fedelmente le decisioni prese dai concili ecumenici, in particolare questo documento riporta alcuni provvedimenti stabiliti nel Concilio di Trento (1545 – 1563). Questo Concilio venne indetto da Papa Paolo III per controbattere alle spinte riformatrici di Lutero. Si parla a questo proposito sia di Riforma Cattolica sia di Controriforma. La scelta del luogo è un compromesso per non dispiacere né ai cattolici né ai protestanti: Trento infatti è una città italiana ma a quel tempo posta in territorio tedesco (n.d.r. I protestanti non si presentarono). Diverse furono le decisioni prese in assemblea e su due piani principali:

-                    DOTTRINALE, validità oggettiva di tutti i sacramenti, transustanziazione, battesimo dei bambini, superiorità del clero, Sacre Scritture interpretate solo dalla Chiesa, salvezza per fede e per opere, devozione a Maria e ai Santi.[...]

-                    DISCIPLINARE, celibato ecclesiastico, obbligo di visite pastorali e di risiedere nella giusta circoscrizione, benefici ecclesiastici non più cumulabili, latino unica lingua ufficiale della Chiesa, istituzione di seminari.[...] 

Le quattro suddivisioni del corpo del testo non sono solo per argomentazione, ma anche di carattere temporale; infatti il Concilio fu caratterizzato da 40 sessioni distribuite nel corso degli anni. Inoltre il numero dei Padri Conciliari non fu sempre il medesimo: durante il primo periodo vi parteciparono 94 membri (4 cardinali, 4 arcivescovi, 21 vescovi, 5 generali di Ordini religiosi, 42 teologi, 8 giuristi, 2 ambasciatori e 8 rappresentanti della nobiltà locale), nelle ultime sedute ben 237 di diverse nazionalità.

 

B.

B.1

In seguito a una lettura globale del testo le impressioni da me ricavate sono di diverso tipo; parte dei decreti risulta parzialmente incomprensibile, ciò è dovuto alla costruzione di periodi lunghi, ricchi di esempi per meglio esprimere la varietà di situazioni che si possono proporre. Altri canoni sono chiari, di facile comprensione. Complessivamente il brano suscita in me un buon interesse, pur non cogliendolo totalmente nel suo significato.

B.2

Documento scritto coevo, tradotto dal latino all'italiano, pubblicato in una raccolta datata 1978.

B.3.


Primo blocco di testo

Canone (primo titolo)

Giustificazione (primo titolo)

Anatema (presente alla fine di diversi canoni)

Grazia (prima riga canone 17)

Secondo blocco di testo

Empietà (sesta riga canone 7)

Terzo blocco di testo

Purgatorio (terzo titolo)

Santo Sinodo (riga 10)

Testatori (riga 39)

Quarto blocco di testo

Sessione (quarto titolo)


 

B.4

Canone= decreto stilato ed emanato dai Padri Conciliari del Concilio di Trento. I canoni possono essere classificati in diverse aree tematiche, ad esempio possono essere riferiti alla giustificazione (si veda termine sorprendente successivo) oppure riferiti alla messa, al Purgatorio eccetera. Per la Chiesa cattolica sono ritenuti importanti e di valore universale, ovviamente sono “inferiori” ai dogmi.

All'interno di questo stesso brano l'uso che viene fatto di questo termine non è lo stesso, per canone si intende anche una parte della messa, in particolare quella più importante dove vengono consacrati il pane e il vino.

Dal vocabolario di italiano tra le definizioni pertinenti all'argomento troviamo:

1 nel diritto canonico, decreto, norma di valore universale emanata dalla chiesa in materia di fede o di disciplina ecclesiastica; anche, ognuno degli articoli del codice di diritto canonico.

2 elenco delle opere e degli autori che costituiscono i modelli da seguire: canone delle Sacre Scritture, (teol.) il catalogo ufficiale dei libri riconosciuti dalla chiesa cattolica come ispirati da Dio | catalogo ufficiale dei santi canonizzati

3 (lit.) la parte essenziale della messa, dal prefazio alla comunione

Dal lat. canone(m), che è dal gr. kan¨n -ónos ‘regolo, canna’, poi per traslato ‘norma, regola’.

Giustificazione= remissione dei peccati da parte di Dio che potremo avere il giorno del Giudizio Universale se avremo vissuto nella Carità. La giustificazione si può avere anche dopo il sacramento della riconciliazione.

Questo termine è utilizzato in altri contesti con sfumature di significato diverse; esistono infatti diversi tipi di giustificazione: essa può essere solo per fede (concezione tipica del luteranesimo) oppure sia per fede sia per opere (concezione cattolica), inoltre secondo il calvinismo Dio ha già deciso chi verrà “giustificato”.

Secondo il vocabolario: 1 il giustificare, il giustificarsi, l’essere giustificato; scusa, discolpa. 2 (teol.) la remissione del peccato per dono divino.

Anatema= è il termine latino utilizzato per enunciare la scomunica lanciata dalla Chiesa in seguito a un grave comportamento non conforme alla religione.

È un termine utilizzato in buona parte del testo con funzione anche intimidatoria, in quanto come si nota anche dall'utilizzo di questo termine nella lingua corrente, prenda il significato di maledizione.

Definizione presa dal vocabolario: 1 maledizione, esecrazione 2 nella Bibbia, bando, interdetto sacro; anche, oggetto di maledizione | nel linguaggio ecclesiastico, scomunica solenne

Dal gr. anáthema ‘offerta votiva’ e, in seguito, ‘maledizione’, attrav. il lat. tardo anathema.

Grazia= sinonimo di dono, consiste nell'insieme di “concessioni” che dà Dio ai suoi figli affinché possano percepire la sua presenza o essere da lui perdonati. N.B. Può essere sinonimo di giustificazione. (per utilizzo in altri testi vedere quindi “giustificazione”).

Da vocabolario: 1 concessione straordinaria fatta per generosità. 2 speciale soccorso che l’uomo chiede a Dio rivolgendogli una preghiera; in particolare, nella teologia cristiana, il complesso di doni gratuiti soprannaturali che Dio concede all’uomo per disporlo alla visione beatifica della vita eterna.

Dal lat. gratia(m), deriv. di gratus ‘gradito, grato’

| stato di grazia (teol.) condizione di chi è in grazia di Dio, senza peccato mortale.

Empietà= caratteristica di chi è empio, che va quindi contro la religione, significato simile a quello di bestemmia. Chi è empio viola Dio, è un peccatore. Termine non utilizzato in altri contesti, più utilizzato nel suo contrario.

Definizione empio: 1 che, chi disprezza ciò che per altri è sacro; profanatore, sacrilego. 2 che, chi commette azioni crudeli e spietate: un empio tiranno

Dal lat. impiu(m), comp. di in- negativo e pius ‘pio’.

Purgatorio= luogo in cui le anime espiano le proprie colpe prima di entrare in Paradiso. Secondo questo testo la pena delle anime del Purgatorio può essere “alleggerita” tramite suffragi e indulgenze.

Secondo la dottrina protestante invece, le indulgenze non hanno valore poiché non si può contrastare la volontà divina.

Definizione: 1 secondo la dottrina cattolica tradizionale, lo stato temporaneo di espiazione cui sono assoggettate le anime di coloro che, pur morendo in stato di grazia, debbono espiare i peccati veniali e le pene conseguenti ai peccati mortali, di per sé già perdonati; anche, uno dei tre regni dell’oltretomba cristiano, dove si espiano, prima di poter passare in paradiso, le colpe commesse sulla terra.

Dal lat. tardo purgatoriu(m), neutro sost. dell’agg. purgatorius, deriv. di purgare ‘purgare, purificare’.

Santo Sinodo=  in questo contesto è sinonimo di concilio ecumenico, assemblea della Chiesa. È nominata più volte e indica l'autorità.

Esistono tipi diversi di Sinodo (definizioni da vocabolario): Dal lat. tardo synodu(m), che è dal gr. sýnodos, propr. ‘riunione, convegno’, comp. di sýn- ‘sin-’ e hodós ‘via, cammino’

Sinodo diocesano n. la riunione dei sacerdoti di una diocesi, indetta dal vescovo per trattare argomenti relativi alla cura pastorale | sinodo ecumenico n. concilio ecumenico | sinodo provinciale n. riunione dei vescovi di una provincia ecclesiastica presieduta dal metropolita.

Testatori=  in questo brano sono coloro che in vita hanno fatto richiesta che dopo la loro morte vengano eseguite messe in loro suffragio. Non vi è alcun uso in altri testi, se non con il significato di defunti. Da vocabolario: chi fa o ha fatto testamento. Dal lat. tardo testatore(m), deriv. di testari.

Sessione= è la seduta che tengono i Padri Conciliari per discutere ed emendare nuovi canoni, nel testo le differenti sessioni fanno riferimento a diversi periodi del Concilio (ad esempio Sessione IV, 13 gennaio 1547). Definizione: 1 periodo in cui, a intervalli più o meno regolari, si riunisce un’assemblea, un collegio, una commissione ecc..

Dal lat. sessione(m) ‘lo star seduto; seduta’, deriv. di sedere ‘star seduto’.

 

C.

C.1.1 e C.1.2.

1.      Il libero arbitrio in rapporto a Dio (canone 4)

2.      Il libero arbitrio in rapporto al peccato (canone 5)

3.      La predestinazione non esiste (canone 17)

4.      La natura delle opere buone e la grazia divina (canone 32)

5.      Il sacrificio di Dio nell'Eucarestia (canone 1)

6.      Finalità della messa (canone 3)

7.      Cristo sulla croce e la messa (canone 4)

8.      L'intercessione dei santi (canone 5)

9.      Abolizione della messa? (canone 6)

10. Utilità degli oggetti per la celebrazione (canone 7)

11. La tipologia di rito e la lingua da utilizzare (canone 9)

12. Esistenza del Purgatorio, caratteristiche, come salvare le anime (riga 1 - 16)

13. Suscitare la pietà del popolo parlando con semplicità (riga 17 – 22)

14. No superstizioni e dottrine incerte (riga 23 - 31)

15. Suscitare la pietà e celebrare i suffragi accuratamente (riga 33 – 47)

16. Potere di concedere indulgenze dato da Cristo, la Chiesa continua a concederle (riga 1 – 13)

17. Moderazione nel concedere indulgenze (riga 13 – 19)

18. Abolizione dell'abuso delle indulgenze e di qualsiasi pratica lucrosa non ritenuta degna della Chiesa (riga 20 – 30)

 

C.1.3.

Canone – giustificazione – libero arbitrio – assenso a Dio – grazia della giustificazione – sia anatema – peccato – predestinati – opere buone – sacrificio della messa – offrire – bestemmia contro il sacrificio di Cristo – intercessione – empietà – lingua del popolo – Purgatorio – suffragi – sacrificio dell'altare – Santo Sinodo – dottrine incerte – pietà – devozione – accuratezza – indulgenze – moderazione – eretici – abolire – indegno traffico – abuso.

C.2

Questo documento è privo di narrazioni, poiché è una raccolta, un elenco di punti riguardanti alcune decisioni prese in Concilio. Vi sono in alcuni punti diverse descrizioni, intese come specificazioni che aiutano a meglio comprendere come ci si deve comportare (esempio riga 46 del Decreto sul Purgatorio, illustra COME i sacerdoti devono svolgere i suffragi per le anime). In ogni canone inoltre troviamo delle ricostruzioni: per l'enunciazione del decreto viene ricostruita la situazione per la quale è possibile che venga lanciato un anatema. Sono presenti anche alcune argomentazioni (o definizioni), ad esempio nel canone 32 “opere buone [..] sono doni di Dio,”. Tuttavia ciò che troviamo maggiormente in questo documento sono le ipotesi, la struttura di ogni canone è costituita dal SE e dall'utilizzo dei due punti. Potremmo dire che le ipotesi si identificano come una sorta di spiegazioni poiché è spiegato perché si può ottenere anatema tramite comportamenti enunciati precedentemente.

 

D.

D.1

Essendo il testo una fonte coeva, in esso sono presenti molti elementi “propriamente fattuali”, non elaborati dallo storico. All'interno del brano vi sono elencati vari fatti: il peccato originale, il sacrificio della messa, il Santo Sinodo che comanda ecc.. Vengono inoltre fornite diverse informazioni sulle anime del Purgatorio, sulle indulgenze e, più in generale, in ogni canone vengono fornite informazioni precise su come non ci si deve comportare. Rileviamo anche diverse azioni compite in passato, tra le quali l'abuso della vendita delle indulgenze e la non accortezza nel celebrare suffragi e messe per le anime del Purgatorio. Lo storico non ha elaborato molto, si è semplicemente limitato a “generalizzare” tutti i singoli individui e raggrupparli tutti sotto il nome di popolo cristiano/fedeli/vescovi/Santo Sinodo.

D.2. e D.3.

Le cause per le quali sono state prese queste decisioni sono varie: innanzitutto la diffusione della Riforma Protestante(1517), era necessario farne fronte; inoltre la Chiesa Cattolica era corrotta e non dava più quell'esempio di rigore, bisognava quindi rinnovarla nel profondo. Grazie a queste decisioni avvenne un rinnovamento della fede religiosa che tuttavia non riuscì a far fronte alla diffusione del Protestantesimo.

Vi è quindi un rapporto di casualità inversa tra la Riforma Protestante e la Chiesa Cattolica, questo perché il Concilio di Trento è nato come risposta al Protestantesimo.

D.4.

Nel documento troviamo un lessico tipico della religione cattolica (giustificazione, Purgatorio, messa, elemosine, opere pie, ecc); vengono affermati valori importanti quali l'obbedienza a Dio, alla Chiesa e a tutte le sue leggi. Da ricordare è che le decisioni prese durante il Concilio di Trento sono basate su un “pregiudizio” importante: a quei tempi nessun individuo era ateo, tutti professavano una propria religione.

 

E.

Egregi Padri Conciliari,

colgo l'occasione per scrivere una mia opinione su ciò che avete stabilito in Concilio. Il mio nome è Elena, ho 17 anni e tengo a specificare che sono credente. Al giorno d'oggi i giovani con fede sono diminuiti e forse non si lascerebbero provocare dalle vostre decisioni, per quanto mi riguarda ci sono vari punti su cui vorrei esprimermi. Innanzitutto ritengo che per alcuni punti il provvedimento dell'anatema può essere eccessivo. Qualora succeda per la prima volta che qualcuno dica che il libero arbitrio non esiste non ritengo che debba essere subito scomunicato, ma aiutato attraverso un percorso di recupero della fede. Siamo tutti a conoscenza di quanto sia difficile mantenere nel tempo una fede viva, forte e costante, quindi non vedo motivazione sulla durezza della pena. Tuttavia non nego che se un individuo persevera nella sue affermazioni deve essere scomunicato. Su altri decreti invece sono pienamente d'accordo, chi non comprende il sacrificio della messa e addirittura lo bestemmia non è “idoneo”, l'unico peccato che il Signore non perdona è il non pentirsi per ciò che si è commesso, è quindi necessario spronare i fedeli alla Riconciliazione e addirittura dar loro una catechesi alternativa, in tanti infatti sbagliano per ignoranza delle Leggi. È giusto dare un monito a vescovi e presbiteri affinché portino pienamente a termine la loro “missione”: per troppo tempo la Chiesa è stata corrotta e intrisa di peccato. Dobbiamo ricordarci che la Chiesa è la sposa di Cristo e che quindi deve essere pura e fedele al Salvatore. Da ultimo trovo inutile l'offrire soldi per le indulgenze, ne è stato fatto un abuso in passato e non ritengo che ciò debba continuare: al Signore non servono soldi per salvare le anime o alleviar loro la pena. Vi ringrazio per aver dato un nuovo impulso alla Chiesa e come giovane credente vi incito a dimostrarvi meno corruttibili.

Distinti saluti,

Elena Freguglia

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